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Oggi sono molto di moda, e giustamente, le piste ciclabili o, in genere i percorsi anche pedonali nei quali si possano coniugare i bisogni dell’uomo moderno di muoversi e fare attività motoria e, contemporaneamente, di “ alienarsi” in ambiti e settori diversi da quello lavorativo, che possano rigenerarlo nello spirito e nel corpo: immergersi in un ambiente naturale ( o almeno il più possibile tale), lontano dai rumori soliti e fastidiosi, dall’inquinamento dei motori, dall’afa soffocante degli asfalti ecc. ecc., è uno dei sistemi possibili, sani ed economici per raggiungere quegli obiettivi.Diverse sono state e sono le iniziative in tal senso, sviluppatesi soprattutto lungo le rive dei fiumi e,nella nostra provincia, lungo l’Esino. Il CIS, – che da sempre si è occupato dell’ambiente, della qualità della vita dei suoi Clienti-Utenti e della valorizzazione del territorio in cui opera in tutte le sue svariate forme di esplicazione, ha percorso questo stesso tipo di ragionamento ma, seguendo un po’ il suo “ DNA iniziale” e come nello spirito e nelle sue ambizioni attuali, ha voluto anche cercare e fare qualcosa di più di una “semplice”, sia pur apprezzabilissima, pista ciclabile/pedonale che costeggiando il fiume Esino e collegandosi con altre iniziative similari potesse collegare le zone costiere ( Falconara –Chiaravalle) con le zone montane del Parco della Rossa e dintorni ( tanto per non far nomi: Le grotte di Frasassi). D’accordo con l’Assessore provinciale Bucciarelli, con cui hanno trattato la questione in una riunione specifica nel giugno 2001, i Sindaci del territorio Cis hanno colto e sviluppato l’intuizione e la proposta di unire, attraverso un formale Protocollo d’Intesa, le forze, gli interessi e le funzioni della Provincia e del Cis, per creare un “ ITINERARIO ” che collegasse si tutti i Comuni ma che soprattutto, valorizzando le sinergie, da tempo già in atto nel territorio, tra le politiche agricole e quelle del turismo, potesse portare ad una concreta promozione del territorio, attraverso la valorizzazione dell’eno-gastronomia locale e l’integrazione delle molteplici risorse turisticamente rilevanti che costituiscono un’autentica ricchezza, ancora abbastanza sconosciuta, della nostra area. Dopo vari contatti i due Enti – attraverso il proprio Consiglio Provinciale e la propria Assemblea Consortile – hanno approvato entrambi un PROTOCOLLO D’INTESA i cui punti salienti sono i seguenti: – Entrambi pongono a base dell’accordo le proprie e convergenti finalità Statutarie e programmatiche relative allo sviluppo endogeno del territorio, da ricercarsi attraverso la crescita e la valorizzazione ambientale ed economica delle risorse e delle attività locali; – entrambi, quindi, sono interessati in questo settore a tutto ciò che sia volto, da un lato, a salvaguardare e valorizzare parti e caratteristiche del territorio con valenza ambientale-naturalistica, tale da riportare il territorio medesimo alla fruizione da parte della popolazione, con il fine di favorire il processo di “riconciliazione” della gente con l’ambiente; dall’altro lato, abbia una valenza socio-economica per lo sviluppo delle popolazioni rurali, indicando e creando nuove vie di sviluppo ed un effettivo valore aggiunto rispetto alle tradizionali politiche di sviluppo rurale e di organizzazione territoriale. – Ciò potrà essere raggiunto puntando sulla qualità, il fascino del territorio e la pluralità di potenziali attori nuovi e dinamici, da indirizzare a nuovi mercati per le piccole strutture produttive. – L’idea ed il progetto relativo prevedono quindi, di recuperare la fruibilità delle aree intorno al fiume Esino e alle vallicole ad esso perpendicolari, creando percorsi pedonali e ciclabili da arricchire con punti di ristoro; questi ultimi dovranno anche assumere la valenza di occasioni promozionali di prodotti tipici dell’eno-gastronomia locale, attraverso la degustazione e la commercializzazione degli stessi , con un coinvolgimento quindi dell’imprenditoria privata locale. In queste stesse zone, accanto agli appositi gazebo che serviranno per le attività prima dette, verranno create zone di sosta, cartelli e segnaletica storico-illustrativa delle deviazioni stradali per le vallicole che portano ai centri storici, con tutte le indicazioni possibili per soddisfare le aspettative ed i gusti di cultura, storia, tradizioni, di palato ecc.ecc. dei visitatori “passeggianti”. – Gli interventi saranno suddivisi in due fasi operative distinte: la prima, progettuale e di reperimento dei fondi, per il quale sia la Provincia di Ancona che il Cis, attraverso i Comuni soci, si adopereranno al massimo; la seconda di esecuzione materiale dei lavori, cui è delegato il CIS; Le fonti principali di finanziamento proverranno dai fondi europei dell’iniziativa Comunitaria LEADER +, P.A.L. 2001-2006, tenuto conto che tutti i Comuni del CIS appartengono alla zona di competenza e ne hanno quindi possibilità di accesso; tali fondi costituiranno il volano di partenza ed accelerazione per la realizzazione dell’iniziativa Entrambi gli Enti, però e per le parti essenziali mancanti, si impegnano a intervenire anche in proprio con un loro intervento finanziario diretto, al 50% ed anche a stralci annuali, con finalità integrative di fondi comunitari o regionali;anche i privati saranno chiamati a partecipare fattivamente all’iniziativa fin dalla fase iniziale; – il Cis è individuato ad ogni effetto come Ente responsabile e gestore della fase esecutiva dell’intervento e, poi, da responsabile della successiva gestione dell’opera e dell’attività di manutenzione, ove necessaria, anche se dovrà necessariamente ricercare l’apporto, sul piano operativo dell’imprenditoria privata; ciò in particolare quando si tratterà di gestire i punti di ristoro, cui viene affidata come si diceva sopra nella filosofia del progetto, la valenza di occasioni promozionali per la valorizzazione dei prodotti tipici dell’enogastronomia locale, attraverso la degustazione e la commercializzazione degli stessi; – altro aspetto molto importante dell’iniziativa è il fatto che c’è l’impegno di assegnare massimo valore ad una costante azione di coordinamento con i 12 Comuni direttamente coinvolti, nonché con l’Ente Parco Gola della Rossa-Frasassi, il Gal Colli Esini–San Vicino, la Provincia di Macerata ( specie con i Comuni di Apiro e Poggio San Vicino) e gli altri Comuni confinanti al territorio del CIS, le loro associazioni o consorzi eventualmente interessati all’iniziativa; ciò anche con l’obiettivo di ricercare e realizzare il possibile ampliamento e collegamento della presente intesa ad analoghe azioni assunte od assumibili in quelle zone, in modo da giungere alla valorizzazione di un territorio di area vasta con peculiarità omogenee od integrabili. In buona sintesi, è un’opera importante, sostenibile in termini economici perché prevede il coinvolgimento di diverse forze e soggetti, innovativa anche nell’impostazione sinergica di vari settori; un opera di cui, come CIS, siamo fortemente orgogliosi, perché pensiamo che possa contribuire concretamente a quell’opera di rivitalizzazione complessa delle nostre terre ( comprese quelle non a diretto contatto con l’Esino, attraverso la realizzazione di percorsi creativi e e ristrutturanti delle vallicole perpendicolari di collegamento), che da più parti, con l’Ente Provincia in testa, si sta tentando di portare avanti. |