06 Marzo 2007 Oggetto: 12 Comuni insieme da 25 anni MOIE – Festeggiano le “nozze d’argento” i 12 Comuni che da un quarto di secolo si sono consorziati per la gestione dei servizi. Sono: Castelbellino, Castelplanio, Cupramontana, Maiolati Spontini, Mergo, Montecarotto, Monteroberto, Poggio San Marcello, Rosora, San Paolo di Jesi, Serra San Quirico e Staffolo. Un territorio di 224,75 Kmq con 32.000 residenti. Un’area vasta della media Vallesina che ha precorso i tempi. Solo ora, infatti, le normative comunitarie e nazionali impongono forme associative per la gestione dei servizi. Il Cis lo ha fatto 25 anni fa per esigenze oggettive e con una lungimiranza talora osteggiata da chi non credeva al principio “insieme si può”. E con risultati eccezionali, ma in qualche modo intenzionalmente sottodimensionati da chi osteggia l’associazionismo. Un quarto di secolo fa pensare che piccoli Comuni potessero metanizzare il loro territorio era una bestemmia: “impossibile, il rapporto costi-benefici sarà fallimentare” dicevano gli esperti. Invece è stato possibile e oggi il territorio Cis ha la metanizzazione più diffusa in rapporto a un territorio con centri abitati frammentati. Frazioni e piccoli agglomerati abitativi, anche in montagna, possono avvalersi dell’energia più economica e pulita. Stessa cosa per gli acquedotti che erano medievali, dispersivi, non comunicanti tra loro e che, adesso, sono moderni e regolati e controllati da computer. Poi la depurazione, i rifiuti solidi urbani, la piscina consortile, la centrale idroelettrica. Per arrivare al modernissimo Sistema informativo territoriale a servizio dei Comuni per gestire i Piani Regolatori. “Festeggiamo i 25 anni del consorzio nel momento in cui lo stesso sta cambiando pelle” sostiene il presidente Sergio Cerioni. “Da consorzio di servizi il Cis si trasforma in società di capitali, come impone la legge” prosegue Cerioni, “ma la sua opera, sempre in nome e per conto dei Comuni associati, continuerà ad essere finalizzata ad una migliore qualità della vita sul territorio. I Comuni restano i protagonisti del Cis perché sono il Cis. Il patrimonio d’esperienza, progettualità e compattezza che ha permesso di raggiungere obiettivi eccezionali in un quarto di secolo, resta intatto per il presente e il futuro. Questa è la certezza” conclude il presidente, “con la quale lavorano il Cda e l’Assemblea consortile”. Insomma, dopo il brindisi iniziano ora i secondi 25 anni del Cis. |
Aggiornato: 06/03/2007 00:00:00
Data Pubblicazione: 6 Marzo 2007