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PALAZZO BERARDUCCI(municipio) E’ situato in piazza San Marco ed è l’attuale sede del Municipio. Il palazzo cominciò a sorgere nei primi decenni del Seicento; aveva accanto altre abitazioni ed una piccola chiesa dedicata a S. Antonio. Si trattava di un piccolo nucleo abitato di fronte al castello che veniva chiamato Borgo, con la piazza antistante dove si svolgeva il mercato. Nel 1900 fu acquistato, in parte, dal Comune, dall’Ing. Riccardo Vallonica, sposato con Angela Berarducci, ultima discendente della famiglia. Adibito a sede comunale, è stato restaurato nei primi anni Ottanta ed ianugurato il 14 aprile 1985. Le decorazioni pittoriche nell’odierno ufficio del sindaco, un tempo salotto del palazzo, risalgono ai secoli XVII-XVIII e sono state restaurate dal pittore Giancarlo Spegne Schiavoni nel 1984. Nei pressi del palazzo Berarducci, c’era alla fine del Cinquecento un piccolo ospedale destinato ad accogliere pellegrini e malati soli o abbandonati. Era gestito da messere Marcoaurelio Jacobini. Dopo quasi cento anni, nel 1697, non c’erano più tracce della presenza dell’ospedale.
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LOGGETTA O BELVEDERE Fu eretta nel Cinquecento: lo denotano gli elementi architettonico strutturali. La troviamo ricordata, per i documenti che ci rimangono, nel 1623 quando ne viene affidata la periodica pulizia al “balivo” del comune. Sorge su un muro di contenimento a scarpa della sovrastante area che ha fatto ipotizzare ad una cinta muraria di primo impatto. Era adibita nei secoli passati a mercato coperto. In tempi più recenti nel locale attiguo era ubicata la farmacia.
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VILLA COPPETTO Fu costruita tra la fine del Settecento ed i primi decenni dell’Ottocento, probabilmente dalla famiglia Meriggiani. Lo stile neoclassico è evidenziato dagli elementi architettonici dell’ingresso (colonne con balcone), dalla scala interna e dalle decorazioni e pitture in alcune stanze. Alla famiglia meriggiani apparteneva anche la villa (ora Merlini) in contrada Montali, realizzata nella prima metà del Settecento insieme alla piccola chiesa dedicata a S. Giorgio. La villa Meriggiani passò ai marchesi Merighi, il cui stemma campeggia ancora nel soffitto di un salone, poi ai baroni Franchetti e quindi alla famiglia Coppetti. Il Dott. Amedeo Coppetti, per testamento, ne fece dono al Comune che ne venne in possesso nel 1990. Alla villa è annesso un parco ricco di vegetazione di alto fusto.
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TEATRO “BENIAMINO GIGLI” I “signori possidenti” di Monte Roberto e di Castelbellino vollero realizzare un teatro all’interno del palazzo comunale di Monte Roberto nel 1816: all’epoca Castelbellino e Monte Roberto, con San Paolo di Jesi, formavano un unico comune. Ritornati autonomi nel 1818, Castelbellino e Monte Roberto continuarono a tenere unita la filodrammatica che nel frattempo si era costituita e tale rimase fino al 1870-80, recitando insieme a campagnie di passaggio e predisponendo spettacoli in proprio. A questi anni, seconda metà dell’Ottocento, risaliva il Teatrino della Società Filarmonica ricordato nel 1902: era ubicato sopra l’attuale teatro, mentre sotto c’era un molino ad olio. Non era di grandi dimensioni ed aveva dei piccoli palchi di legno: una “sala alla francese”, come venivano chiamati impianti di questo genere. Nel 1920 la Società Filarmonica “Risorgimento” acquista alcuni locali dal comune, adiacenti al vecchio teatro, per ricostruirlo, onde appagare “il desiderio di questa popolazione di avere un locale ove si possono dare rappresentazioni ad incremento della educazione ed istruzione del paese”. Il Comune si riservava il locale “per conferenze istruttive, patriottiche ed agricole”. Il teatro viene così ricostruito e chiamato ancora “Risorgimento” dal nome della filodrammatica. Al posto del vecchio palchettone in legno si costruì “una galleria a ferro di cavallo sostenuta da 14 colonne, il tutto costruito parte in cemento armato, parte in muratura di laterizi”. Nel 1932 si fecero nuovi lavori per un’adeguata sistemazione ed ampliamento: la capienza al termine dei lavori sarà di 80 posti in platea e 35 in galleria. Il nuovo teatro venne ufficialmente inaugurato il 30 ottobre 1932 e dedicato a Beniamino Gigli (1870 – 1957), il tenore di Recanati già affermato in tutto il mondo. Le abbondanti nevicate del 1963 causarono la caduta e la rovina del teatro. La sua ricostruzione, con una totale ristrutturazione, fu portata a termine nel 1979.
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CHIESA DI SAN MARCO EVANGELISTA La costruzione della chiesa iniziò nel 1767 sul progetto dell’architetto di Massaccio Mattia Capponi (1720 – 1803). Fu completata nel 1787. Costruita in pietra, si presenta a navata unica con quattro cappelle laterali, L’attuale pala sull’altare maggiore, raffigurante S. Marco, è un dipinto di Vincenzo Monti del 1938. Gli altari laterali, a sinistra, sono dedicati al Crocifisso ed a S. Giuseppe; quelli a destra all’Immacolata Concezione ed al S. Cuore di Gesù. In apposite nicchie, nelle pareti interne della chiesa, ci sono le statue di S. Pietro, S. Francesco, S. Paolo, S. Luigi Gonzaga e S. Caterina.
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