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Il progetto
La fornace, costruita in un’area completamente pianeggiante fuori città in prossimità di una zona ricca di calanchi, si trova ora stretta dall’espansione edilizia e in posizione baricentrica rispetto al nuovo piano di sviluppo dall’abitato di Moie. Parti integranti dell’intero complesso sono la palazzina uffici conservata in ottimo stato e una casa colonica. Di particolare interesse, sia a livello architettonico che volumetrico, rimane l’intero edificio destinato alla lavorazione delle terre predisposto per l’installazione delle macchine per la lavorazione dell’argilla. L’edificio, che si affacciava verso il fronte della cava con un porticato ora quasi totalmente tamponato, mostra notevoli dimensioni circa 700 mq di coperto ed un’altezza per una buona parte di circa 9 metri. Il progetto ha previsto la ristrutturazione dell’intero edificio destinato alla lavorazione delle terre. L’edificio in questione si articola: sulla parte a nord su tre piani mentre sul lato sud su un piano coperto con un tratto a due falde che, considerata la larghezza dell’immobile consente di utilizzarne una parte come zona soppalcata. Il fabbricato si presentava con un notevole degrado strutturale. L’intervento è consistito nel consolidamento e nel restauro dell’edificio con opere che ne garantiscano la staticità ed il rispetto delle caratteristiche costruttive ed architettoniche. I materiali e le strutture fatiscenti sono stati smontati e recuperati, dove è possibile, o reintegrati con materiale simile a quello esistente. Il progetto ha consentito di realizzare una serie di locali destinati ad uffici, una sala computers , una zona ristoro, ed una sala conferenze di circa 90 posti, situata al secondo piano, ed attrezzata con sistemi audiovisivi che consentono la proiezione di films e la realizzazione di video conferenze. Quest’ultima è stata progettata in modo che l’illuminazione risulti adeguata agli impegni visivi richiesti, così come previsto dall’Art. 79 comma 3) lettera c del R.E.T.. La sala computers, situata nella zona soppalcata, parzialmente controsoffitata per una superficie inferiore ad 1/3 della superficie pavimentata, risulta avere un’altezza media superiore ai 2,70 metri, così come richiesto dall’Art. 80 comma 11 e comma 6 del R.E.T.. Il collegamento verticale tra i diversi piani è garantito da un ascensore e da un corpo scale, inoltre è stato ripreso il vecchio collegamento tramite passaggio pedonale alla struttura del forno, anch’esso oggetto di ristrutturazione. La struttura portante è del tipo intelaiata in acciaio e alla medesima sono stati collegati i vecchi muri perimetrali. Su questa struttura poggiano i solai e la copertura entrambi in legno. Il manto di copertura è stato realizzato con coppi provenienti dal manufatto integrati con coppi di recupero. Le pavimentazioni del piano terra sono state realizzate in resina, per i piani superiori si è optato per un pavimento in legno di tipo industriale. Sono stati utilizzati infissi con profili di alluminio colorato muniti di pannelli di vetro camera 7/9/7 posti a filo interno rispetto agli spessori delle murature in modo da accentuare le bucature esistenti senza alterare il disegno delle facciate. I locali sono illuminati con luce naturale e diretta, tranne gli uffici posti in mezzo ai due corridoi i quali fruiscono di illuminazione indiretta proveniente dalle grandi vetrate collocate sui lati dell’edificio. Vengono rispettati, in questo modo i requisiti illuminotecnici richiesti dal regolamento. L’areazione dei locali avviene tramite ricambi d’aria controllati con sistemi elettromeccanici. Per una descrizione più dettagliata si rimanda alla relazione sugli impianti.
Progettisti Arch. Nazzareno Petrini Ing. Raffaele Solustri
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