Nel 1982, dalla convergenza di obiettivi fra 12 Comuni, nasceva il CIM poi diventato CIS. Più forte delle difficoltà fu il coraggio. Più forte delle ideologie, la coesione. Più alta dei singoli campanili, l’ambizione di crescere insieme. Venticinque anni fa, nel 1985, con l’accensione della prima fiammella sprigionata dal metano iniziava per la media Vallesina un proficuo cammino. Dopo centinaia di chilometri di gasdotto, dalle valli alle più impervie frazioni montane, altri servizi iniziarono ad essere gestiti in maniera associata. Oggi, a venticinque anni dall’avvio della metanizzazione e dopo quasi un trentennio di storia del CIS, lo scenario si è ovviamente evoluto.
Abbandonata per obblighi di legge la gestione di alcune materie tra cui il gas, anche i settori di intervento del CIS sono in parte cambiati. Prioritari sono divenuti i servizi strumentali a favore degli Enti soci, l’interesse alla tutela dell’ambiente, alle energie pulite e rinnovabili, alle moderne tecnologie di comunicazione per abbattere il “digital-divide” (fibre ottiche, reti wireless). Un mutato quadro di competenze che tuttavia, viste le recenti normative secondo cui i Comuni dovranno gestire ulteriori servizi in ambiti aggregati, non scalfisce il ruolo del CIS quale protagonista nel territorio. Anzi lo rafforza.